Le piramidi della Bosnia riscrivono la storia umana


(L'impressionante mole della piramide)

U
na scoperta senza precedenti. Solo così può essere definita quella che a pieno diritto DEVE essere considerata la scoperta del secolo, avvenuta a Visoko, poche decine di km da Sarajevo. Se confermata, ma di prove ce ne sono ormai abbastanza, sconvolgerà l’archeologia mondiale e dara’ finalmente voce ai “veri” archeologi, quelli che sostengono, prima con la “logica” e con la “ragione” e poi con le prove documentali, che i grandi siti arch. Mondiali, prime tra tutte le piramidi egizie e messicane, nonché le opere megalitiche peruviane e boliviane etc, non solo sono da retrodatare cronologicamente di almeno 5 o 6 mila anni, ma che soprattutto con le “tradizionali” concezioni archeologiche erano impossibili da costruire. Non nutro grandi speranze, ma questa scoperta ha le potenzialità per spazzare via i “dinosauri” della storia e dell’archeologia, che vivono solo di DOGMI, soffocati dal loro ego e dal loro prestigio intoccabile, che hanno dimenticato da tempo – o forse non l’hanno mai saputo – che la scienza è prima di tutto sperimentazione e poi argomentazione, non un qualcosa di trascendente che acquista autorevolezza in base solo alla sua fonte e non anche in base a solide argomentazioni.Mi auguro dunque che le piramidi di Visoko possano distruggere questo castello di ignoranza e miopia che pervade ormai l’archeologia mondiale, anche se i presupposti ovviamente non sono incoraggianti: già varie “associazioni” archeologiche (prima ancora di verificare sul posto!) hanno preso le distanze da una scoperta che potrebbe distruggere le cattedre accademiche sulle quali stanno comodamente spaparanzati, e anche a livello mediatico, pur essendo stata riportata da quasi tutte le agenzie a livello mondiale, la notizia non è stata certamente valorizzata come avrebbe meritato. Non so se sia esistita davvero quella civilta’ extraterrestre ipotizzata da Sitchin o da Grham Hancok e vari altri autori. Ma sicuramente questa scoperta fa pendere la bilancia della “verita’” nettamente dalla loro parte, poiché darebbe piena conferma alle loro teorie sulla antecedenza cronologica dei più importanti siti archeologici e sulla loro funzione “cosmica”, di “comunicazione verso l’alto, verso gli “dei”(extraterrestri?) padri delle tecnologie solo imitate dagli esseri umani. Grazie Visoko, che ci consenti di sognare ancora un po’…


Riprendiamo qui per intero il servizio di Voyager andato in onda nell’ultima puntata della stagione 2008 appena finita.

Diciamolo subito: anche se in questo viaggio parleremo di Piramidi, non siamo in Egitto.
Alle mie spalle scorre infatti la vita intensa della gente di Sarajevo.Sembra incredibile, ma solo pochi anni fa questa città è stata teatro di una guerra
Ora invece, a dieci anni dai trattati di pace di Dayton, la vita scorre normale. In questi giorni, l’entusiasmo dei bosniaci è alle stelle: tutto ruota intorno a una scoperta archeologica che ha – semplicemente – dell’incredibile.Dobbiamo prendere una jeep e viaggiare per una cinquantina di chilometri per vedere con i nostri occhi se, come rimbalza nelle agenzie stampa di tutto il mondo, stiamo per assistere alla più grande scoperta archeologica del secolo. Una scoperta che sarebbe in grado di riscrivere la Storia che conosciamo. La strada che percorriamo, fino a poco tempo fa territorio minato, ci porta a Visoko, a quella che i bosniaci hanno ribattezzato “La Valle delle Piramidi!”
Riprese satellitari della NASA, analisi spettrali e telerilevamenti morfologici hanno stabilito chiaramente che si tratta di una immensa struttura piramidale. Anzi: di tre strutture piramidali, considerando le colline vicine. Le evidenze hanno convinto gli scienziati e il governo che fosse il caso di scavare per capire cosa ci fosse sotto la terra di queste colline.
La direzione dei lavori è stata affidata all’archeologo bosniaco-americano Semir Osmanagich, che ha accettato di incontrarci, nonostante in questi giorni si stia scavando e si stanno rivenendo reperti che sembrano prove mozzafiato. Siamo sulla sommità di quella che qui viene chiamata la Piramide del Sole. Qui gli archeologi stanno scavando e già dai primi risultati sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che sotto questa terra ci sia un’opera lavorata dall’uomo. Ma c’è di più: se come sembra stiamo camminando sopra un’antica piramide, questa sarebbe più alta della Grande Piramide di Cheope! cruenta e folle.

Un gruppo di tre piramidi, di cui la più alta è superiore a quella di Cheope. Tutto questo in Europa. Ma le sorprese sono solo iniziate. La considerazione che ha fatto saltare sulla sedia metà della comunità archeologica mondiale, difatti, è che le prime datazioni di questo sito archeologico indicano come anno di costruzione, circa il diecimila a.C., circa ottomila anni prima della data ufficiale delle piramidi egiziane.

Questa ipotesi sorprendente costringerebbe gli archeologi a riscrivere i libri di storia: questa piramide potrebbe infatti essere la testimonianza di un’antica civiltà tecnologicamente avanzata. Ma questa data, dodicimila a.C., risveglia anche altre ipotesi. Dobbiamo ancora una volta tornare in Egitto attraverso le visioni di un profeta dormiente. Un visionario che parlava della fine di Atlantide, che sarebbe avvenuta proprio in quegli anni. Edgar Cayce è considerato il più grande sensitivo del ventesimo secolo. La sua fama raggiunse il vertice negli anni trenta, quando venne battezzato il "Profeta Dormiente". Cayce, infatti, dava le sue profezie in uno stato di trance indistinguibile dal sonno.
Le sue profezie sono state fedelmente trascritte, in più di 8 mila sedute private.
Nonostante molte si siano rivelate inesatte, è comunque suggestiva la precisione di alcune particolari visioni del profeta a stelle e strisce.
Edgar Cayce affermò che la grande piramide di Giza fu ultimata molti secoli prima di quanto si creda: esattamente nel 10500 Avanti Cristo. Questa data, nelle visioni di Cayce, coinciderebbe con il grande esodo degli abitanti di Atlantide, in fuga dal leggendario continente che si stava inabissando.
E non è tutto: in trance Cayce vide anche nitidamente la “Sala dei Documenti”, un locale segreto nascosto sotto le zampe della Sfinge che conterrebbe le tavole in cui è scritta la vera storia delle piramidi, le cronache di Atlantide e l’origine della nostra Storia. L’ipotesi che ha quasi il sapore di fantascienza è che le piramidi, sparse in diversi punti del nostro pianeta, in punti molto particolari funzionassero da “indicatori” per antichissime civiltà. Una sorta di “fari”, anche se non si sa per quali tipo di “navi” e quale tipo di “mare”.

(Un pozzo interno)

Piramidi: costruzioni megalitiche, enigmatiche, incomprensibili.
Quale che sia la loro storia, appaiono in ogni angolo del pianeta. Certamente le più conosciute sono quelle in Egitto, nella piana di Giza, che sono però solo una piccola parte delle 106 costruzioni stimate nel territorio egiziano. Altrettanto note le piramidi Maya, Azteche e Inca, nel Sud America dove si continua a ritrovare tali costruzioni nonostante l'intricata e impenetrabile vegetazione che le avvolge. I Toltechi le costruirono a Chichen Itza, Tenochtitlan e Xochicalco. Nel Messico numerosi siti archeologici dove sono presenti piramidi: Ake, Becan, Chicanna, Dzbilnocac, Edzna, El Tajin, Monte Alban, Teotentenango, Tula, Tulum, Uxmal con la sua nota Piramide del Mago, Zempoala, Calakmul, Sayil ed altri centri più isolati dove la vegetazione ha preso il sopravvento. A un'ora di treno da Città del Messico si trovano le Piramidi di Teotihuacan, ove troneggiano quelle del Sole e della Luna, di origine Maya, in pieno territorio Azteco. Piramidi sono state ritrovate in Venezuela ai confini con l'Amazzonia Colombiana. Nel 1979 un aereo fotografò dodici piramidi grandissime nel dipartimento di Madre de Dios in Brasile, collocate simmetricamente in due file di sei. Così in Bolivia, Honduras, Belize. Nel Perù sud orientale una foto satellitare mostra otto misteriosi punti disposte in due file parallele che uno studio a raggi infrarossi rivelò essere di pietra: nessuna spedizione è mai riuscita a raggiungerle via terra
A Tiahuanaco, in Bolivia, si erge la collina dei sacrifici costituita da una grandissima piramide di centocinquanta metri per duecento, alta circa cinquantacinque metri, costruita su precisi riferimenti astronomici e con la base allineata al nord magnetico. Si parla di una "valle Egizia" fra i fiumi Xingù e Tucantus, in Amazzonia Meridionale e piramidi esistono in Polinesia, erette in onore di Ra; in Algeria a El Madrassem, dello stesso tipo di Saccara. Intorno a Sebastopoli sono state scoperte fortuitamente ben 37 piramidi completamente interrate. Tra Foros e Khersones, lungo la costa del Mar Nero, sono state rinvenute sette piramidi interrate che formano un rombo quasi regolare e risultano tutte allineate come quelle egiziane e colombiane. Altre piramidi sono state scoperte nell’Uzbekistan, nelle regioni di Kashandariyn e Samarcanda, di forma tetraedrica come quelle egizie, con le pareti completamente lisce e un altezza compresa fra i dodici e i quindici metri. 160 km. a nord di Brisbane, in Australia, lungo il fiume Mary, nel 1850 fu rinvenuta una piramide a gradoni, con un piccolo idolo in pietra che sembra raffigurare il dio egizio Thoth . In Nuova Guinea ne sono state rinvenute ben cinque identiche a quella Australiana. Ad Haiti, i francesi ritrovarono piramidi a piani come quelle di Saccara.
Piramidi si trovano in Micronesia, nelle Hawaii, nelle Isole Marchesi. Tra Tibet e Cina sono diverse le testimonianze sia russe che tedesche, di costruzioni piramidali. Nel territorio cinese sono state rinvenute anche "piramidi contrarie", cioè scavate nel terreno, come fossero a testa in giù. La più famosa è a Xian nei pressi del ritrovamento dell'esercito in terracotta dell'imperatore She-Huang-Ti. Piramidi sono segnalate in Germania, Stati Uniti, Inghilterra, Turchia e, sotto l’oceano, anche a Yonaguni, in Giappone.
Anche in Italia sembrano esserci piramidi simili: in Sardegna, a Monte d’Accodi esiste una struttura piramidale di nove metri d’altezza e quasi quaranta per trenta di base che ricorda gli ziggurat della Mesopotamia. Ma ancora più famose e controverse in Italia sono quelle di Montevecchia, visibili però solo dall’alto ma perfettamente allineate con quelle egizie. Ma non è tutto: costruzioni piramidali sarebbero state fotografate anche oltre il nostro pianeta.
Negli sterminati archivi delle missioni spaziali della Nasa sono infatti presenti fotografie della Luna e di Marte che lasciano più di un sospetto ma, soprattutto, lasciano tanto spazio alla fantasia... Torniamo invece con i piedi ben piantati per terra. Cosa è stato ritrovato esattamente in questa Piramide del Sole? Si parla di una tomba all’ingresso della piramide e di cunicoli con iscrizioni, mattonelle, utensili antichi e precisissimi per tagliare la pietra.
Ma non è tutto. Come abbiamo capito stando qui, è stato scoperto anche un tunnel. Un tunnel stretto in cui si entra quasi strisciando ma che risulta perfettamente ventilato. Tutto l’interno della piramide è pieno di fori che sembrano essere camini, fori di aerazione o veri e propri accessi: c’è veramente tanto da scavare e da scoprire qui. È una delle avventure più emozionanti che ci sia capitato di vivere qui a Voyager! Unendo il vertice della Piramide del Sole con quelli delle altre due - che sono state battezzate della Luna e del Dragone - otteniamo un perfetto triangolo equilatero: tutti gli angoli sono di 60 gradi.
Ma a questo collegamento “virtuale” corrisponderebbe anche un preciso sistema di cunicoli sotterranei che unirebbero le presunte piramidi. Che questo sia un luogo “magico” è fuori di dubbio. Sulla sua sommità sono state rinvenute iscrizioni dell’Ordine del Tempio: anche i templari, dunque sono passati di qui. Ma non solo. Antiche leggende locali raccontano infatti che a nessuno era permesso di vivere sulla vetta della collina se non fosse stato disposto a difendere con la vita i segreti delle sue fondamenta.

(Ingresso della piramide)

I segreti sono rimasti custoditi e inviolati per generazioni, fino ai giorni nostri. Di sicuro, però, quando i Turchi invasero la Bosnia nel XIV secolo conoscevano la leggenda e si limitarono a conquistare solo i villaggi di Travnik e Jayce, nonostante ciò significasse rinunciare a un prezioso avamposto strategico costituito dalla piccola città sulla sommità della collina.” Se tutto questo è vero, se questa costruzione è veramente ciò che sembra: una piramide più alta di quella di Cheope realizzata con strumenti di tecnologia avanzata per il dodicimila a.C., la domanda che rimane è chiara e suggestiva: chi l’ha costruita?
Le ipotesi possibili sono molte. Ma noi abbiamo scoperto qualcosa, qui vicino che forse è un indizio per una risposta ancora più suggestiva. Siamo a pochi chilometri dalle piramidi e stiamo seguendo il corso di un fiume...
Queste sfere di pietra perfettamente rotonde sono state ritrovate nei dintorni della valle delle piramidi. E difficilmente è un caso. Si tratta di oggetti pesantissimi, faticosi da trasportare e possono essere state lavorate solo a temperature incandescenti. Ci sono molte domande legate a queste sfere: chi le ha fatte, come, quando e soprattutto per quale scopo?
Esiste solo un altro posto nel mondo in cui esistono una tale concentrazione di sfere: il Costarica.
Sono state azzardate ipotesi di ogni tipo, ma nessuna sembra riuscire a trovare le risposte giuste.
Si sa solo che le sfere risalgono, probabilmente, a una data che oggi continuiamo a incrociare sul nostro cammino: dodicimila a.C. E c’è chi sostiene che, guardate dall’alto, segnino una serie di punti che tracciano una rotta navale. “Il ricercatore russo Ivan Zapp partendo da Bolas – la città costaricana con la maggior concentrazione di sfere – seguì la rotta indicata dalle sfere e giunse a Uvita sulla costa del Pacifico, altro luogo in cui si trovavano moltissime sfere. Prolungando la rotta giunse al Monte Chiripò, un colosso di 3.800 metri attraversato da quello che i locali chiamano “Il cimitero della macchina dell’oro".
Una antica leggenda racconta infatti che al suo interno fu infatti sepolto un oggetto definito "la macchina volante".

Piramidi che funzionano da antichi “fari” e enormi sfere di pietra che segnano puntini su rotte visibili solo dal cielo: per chi ama far viaggiare la fantasia c’è di che sognare in questo angolo di Bosnia. Un’ultima curiosità: la data di fine lavori è prevista per il 2012. L’ennesima coincidenza in questa storia appassionante: il 2012 è infatti la data indicata chiaramente nelle profezie Maya come il momento in cui inizierà una Nuova Era per l’umanità. Una data che torna anche nell’iconografia egizia, negli antichi mitrei romani e persino nella lontana Cambogia...

Gian Filippo Veneruso

Commenti

Anonimo ha detto…
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Gianluca Pace ha detto…
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