I nazisti e l'Antartide




Il mercantile Schwabenland parte dal porto di Amburgo il 17 Dicembre del 1938 con destinazione il continente Antartico. E’ stato riconvertito in modo massiccio per diventare una nave perfettamente attrezzata ad eseguire missioni in zone del mondo con un clima estremo. In questo caso è stata collaudata e rifinita per permettere al gruppo di scienziati ed esperti nazisti di compiere una lunga esplorazione del continente antartico e stabilire basi per effettuare esperimenti scientifici. Lo stesso Hitler sovvenzionò l’impresa con la cifra stratosferica di 1.000.000 di marchi. Lo Schwabenland aveva due idrovolanti a poppa che potevano prendere il volo in pochi minuti. Dalle ricognizioni dei due velivoli sono state effettuate ben 11.000 fotografie. Vennero lanciate migliaia di aste metalliche sulle quali erano issate le bandiere con la svastica. In breve l’Antartide fu considerata terra conglobata al Reich e gli venne dato il nome di “Neu Schwabenland” ovvero Nuova Svevia. Hitler considerava il continente polare come una zona privilegiata per installare una base permanente a fini scientifici o pseudo scientifici e militari. Dopo più di un anno il mercantile fece ritorno ad Amburgo con risultati soddisfacenti. Una nuova e più importante missione era già in avanzato stato di programmazione. Ma lo scoppio della seconda guerra mondiale fece accantonare il progetto.

I documenti ufficiali tedeschi si fermano più o meno a questa data. Non ci sono altre notizie ufficiali che riguardino il rapporto fra i nazisti e l’Antartide. Tuttavia una serie di prove indiziarie ci suggeriscono che l’attività dei tedeschi in quella parte del mondo non si era affatto conclusa alla vigilia dello scoppio della guerra. Per tutta la durata del conflitto si registrarono avvistamenti e assalti di navi corsare tedesche nella zona. Tanto che gli inglesi misero in piedi un’operazione ad hoc con l’obbiettivo di controllare e combattere le loro escursioni. Il fatto appare strano visto che nella lunga fascia che va dalla Terra del Fuoco in Sud America fino alla Nuova Zelanda non c’erano tratte commerciali o obiettivi di interesse bellico che giustificassero la presenza di forze tedesche nei paraggi. Nonostante il fatto che sono venuti alla luce numerosi e sconcertanti notizie su uno spreco di forze della Germania per perseguire oggetti o sogni deliranti dell’èlite. Ora: dove sono finiti i 54 U-Boot tedeschi che mancano all’appello dalla fine della guerra? Erano stati trasportati in qualche base proprio in Antartide per creare una sorta di Regno Tedesco imprendibile e segreto che avrebbe potuto essere utilizzato in caso di disfatta bellica? Come spiegare l’avvistamento di strani oggetti volanti registrati dalle autorità cilene, brasiliane, argentine e inglese di stanza nelle regioni antartiche? Ma soprattutto come spiegare l’allucinante “Operazione High Jump” effettuata dagli Sati Uniti nel Dicembre 1946 con un dispiegamento di mezzi e uomini imponente e fatta assurdamente passare per un’operazione di routine al fine di effettuare una ricognizione del posto per stabilirvi una base permanente? Cosa cercavano quegli uomini? Avevano forse delle informazioni riservate che rivelavano la presenza di una base nazista in Antartide? Con scienziati che erano riusciti a sviluppare tecnologie e materiali bellici innovativi e segreti?

Tutti gli indizi portano a credere a due cose anche se non con certezza.

E’ probabile che i nazisti fossero riusciti a sviluppare nel campo dell’aviazione dei velivoli eccezionali che noi oggi siamo abituati a riconoscere come Dischi Volanti e che queste tecnologie militari fossero di vitale importanze per gli Stati Uniti che cominciavano la faticosa Guerra Fredda con l’Unione Sovietica. Questo spiegherebbe la presenza dell’Ammiraglio Byrd nell’operazione statunitense del 1946. Byrd era stato l’addestratore dei nazisti per l’esplorazione dei poli.

Le varie missioni e l’interresse per il polo si ricollegava ai miti nazisti su terre segrete e dominate da esseri superiori come la teoria della terra cava e la teoria del mondo di ghiaccio. In quest’ambito si possono inquadrare anche le varie missioni nel Nepal e nel Tibet. Purtroppo senza la scoperta di nuovo materiale e di nuovi documenti questo segreto risulta ancora troppo oscuro per poter dare pareri definitivi.


Salvatore Floris

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